Anche nel 2024 ci siamo confermati come leader mondiali nel settore delle navi da crociera, con oltre il 40% della quota di mercato e oltre 130 navi costruite dal 1990, oltre un terzo della flotta globale oggi in esercizio. Vantiamo tra i nostri clienti i principali player mondiali del turismo crocieristico.
Al 31 dicembre 2024, si contano 28 navi in portafoglio, con consegne previste fino al 2033.
L’industria crocieristica vanta trend di lungo termine molto favorevoli, con un 2024 record. La spesa per il tempo libero aumenta e quella allocata ai viaggi aumenta a un ritmo più veloce, tendenza confermata per il futuro. La propensione verso la crociera è motivata dall’intrinseca proposta di valore rispetto al prezzo, superiore a quella della vacanza land based. La crociera è diventato un prodotto di vacanza mainstream, che attira un pubblico sempre più vasto, compresi i più giovani.
Il 2024 ha segnato un deciso riavvio dei programmi di investimento da parte degli armatori: sono stati perfezionati ordini per 19 navi (di cui 9 fanno capo a Fincantieri) e firmati contratti, accordi e lettere di intenti per altre 14 navi (incluse le opzioni), la cui operatività è soggetta al conseguimento del finanziamento al cliente come da prassi di settore. La ripresa degli ordini ha riguardato tutti i comparti, dal lusso al contemporary, con una prenotazione di slot per consegne ben oltre il 2030. Questo fenomeno riflette la complessità e l’elevato valore delle navi di nuova generazione, che richiedono di instaurare con i clienti un rapporto di partnership per armonizzare il design desiderato, le scelte tecnologiche, ambientali e digitali e la lunghezza crescente dei lead time produttivi.
Si è riattivata una fase virtuosa, simile a quella del periodo 2016 - 2019, caratterizzata da ordini superiori alle consegne, con il conseguente reintegro del carico di lavoro e l’allungamento della visibilità.
Lo scenario previsionale in termini di nuovi ordini sconta le attese di crescita del numero di crocieristi e l’evoluzione della dimensione della flotta, in relazione al processo di dismissione delle unità più vecchie caratterizzate da una minore attrattività e marginalità, anche a fronte dei nuovi vincoli normativi in materia di emissioni.
Siamo presenti da sempre nel settore della difesa, e dal 1990 abbiamo consegnato oltre 140 unità navali, di cui oltre 50 all’Italia. Siamo tra gli operatori di riferimento per le navi di superficie ad alto contenuto tecnologico, siamo specializzati nella produzione di sommergibili e, dal 2024, abbiamo assunto un ruolo trainante per lo sviluppo del comparto underwater.
L’attuale scenario geopolitico alimenta l’incremento della spesa per la difesa: nel periodo 2025-2029 è attesa una crescita a un tasso medio annuo del +1,5%. Il budget allocato al dominio navale è destinato anch’esso a crescere, supportando la domanda di nuove navi.
A livello europeo, l’industria militare è guidata dai singoli Stati, ciascuno con un proprio budget, con una conseguente frammentazione delle piattaforme e una minore efficienza nell’impiego delle risorse. Il peso dell’industria nel dominio navale è comunque di rilievo: nel 2024, il totale dei programmi acquisiti dal network dei cantieri europei provenienti dalle Marine Europee e da quelle estere ammonta al 45% degli ordini mondiali in valore.
Per quanto riguarda le iniziative cooperative di Fincantieri in Europa, nell’ambito del secondo bando del Fondo Europeo, l’offerta relativa al programma European Patrol Corvette (EPC) per lo sviluppo di
una Modular and Multirole Patrol Corvette (MMPC), presentata dal consorzio coordinato da Naviris, è stata selezionata dalla Commissione Europea.
Nel mercato domestico, il programma di espansione e ammodernamento della Marina Militare Italiana si è concretizzato con l’ordine per la costruzione di due Fregate FREMM in versione “EVOLUTION” e di un quarto pattugliatore di nuova generazione
Con riguardo al mercato statunitense, nel 2024 sono state esercitate le opzioni per la quinta e la sesta fregata multiruolo di futura generazione Constellation-Class.
Per l’estero, proseguiamo lo sviluppo di programmi consolidati (es. Fremm e PPA) da adattare alle esigenze dei clienti e il presidio di opportunità nel segmento delle unità di minori dimensioni, anche attraverso la stipula di accordi con operatori locali.
L’attuale situazione geopolitica ha messo in luce la fragilità del sistema mondiale di infrastrutture energetiche e di comunicazione, comprese quelle nazionali. Per il Mediterraneo, crocevia tra tre continenti, l’underwater diventa dominio strategico, in cui si svolgono attività di intelligence, sorveglianza, difesa e deterrenza. L’area è caratterizzata da significativi flussi economici, che rappresentano il 20% del traffico marittimo globale, e si colloca in un contesto contraddistinto da una crescente instabilità.
Nel corso dell’ultimo biennio, abbiamo quindi finalizzato una serie di accordi e acquisizioni che mirano al rafforzamento della nostra leadership tecnologica nel dominio subacqueo, un settore cruciale per il futuro della sicurezza e della tecnologia marittima. Con l’avvio del nuovo Polo tecnologico dell’Underwater, siamo entrati in un dominio strategico ad altissima complessità tecnologica, dove la capacità di integrare sistemi avanzati e sviluppare soluzioni dual-use sarà determinante per la competitività europea e la sicurezza nazionale. Con un mercato stimato in circa 50 miliardi di euro all’anno, e una componente accessibile pari a circa 22 miliardi annui, ci poniamo come motore della trasformazione subacquea, offrendo soluzioni integrate che vanno dalla difesa alla sicurezza infrastrutturale, dall’energia offshore fino all’acquacoltura e al mining sottomarino.
Il 2024 ci ha confermati come il principale attore nel settore delle unità navali a supporto dello sviluppo dell’eolico offshore, con 19 unità in portafoglio di tipo CSOV, SOV e 4 posacavi, navi di nuova generazione caratterizzate da elevata efficienza operativa e ambientale. Inoltre, nel corso dell’ultimo anno abbiamo saputo cogliere la domanda emergente per navi flessibili, idonee a svolgere attività di costruzione o manutenzione, in grado di operare anche in ambiente subsea, a supporto di progetti sia nel campo dell’eolico offshore che dell’Oil & Gas.
Per quanto riguarda il comparto eolico offshore, a fine 2024 la potenza installata nel mondo ha raggiunto i 74,6 GW e, alla luce della pipeline dei progetti noti ad oggi, dovrebbe incrementarsi a 410 GW nel 2035[6]. La richiesta di energia pulita resta un driver di domanda solido per la crescita dell’eolico offshore, anche se il suo sviluppo procede a rilento. Nonostante il supporto alle politiche di transizione green e la definizione di target ambiziosi da parte dei Governi, permane un divario di attuazione tra gli obiettivi dichiarati e lo sviluppo del comparto. Le problematiche relative all’iter dei permessi, al reperimento dei finanziamenti, ai colli di bottiglia nella catena di fornitura, alla realizzazione delle reti per la trasmissione dell’energia restano un ostacolo all’avvio di una fase di crescita più rapida.
L’indirizzo della politica energetica di Trump potrebbe arrestare la diffusione dell’eolico negli Stati Uniti. Per alcuni operatori, tuttavia, le conseguenze potrebbero essere meno drammatiche, in quanto sono i singoli Stati a poter decidere riguardo alla continuazione dei progetti, indipendentemente dal venir meno del supporto dello Stato Federale.
In generale, lo sviluppo delle energie rinnovabili alimenta in campo navale la domanda di mezzi specializzati a supporto della costruzione e manutenzione di campi eolici offshore, quali CSOV, SOV e di navi posacavi per la stesura delle reti e della connessione a terra.
Nel 2024 la forte domanda di energia ha contribuito a rilanciare gli investimenti anche nel comparto dell’Oil & Gas, facendo emergere la richiesta di mezzi particolarmente flessibili dedicati all’attività di costruzione o manutenzione, anche in ambito subsea, e idonei a supportare progetti sia nel campo dell’eolico offshore che dell’Oil & Gas.
A fronte di questo scenario, l’anno 2024 si è chiuso con la formalizzazione di 21 ordini di Multipurpose Supply Vessel – MSV, compresi OECV/ECV51 (più 4 conversioni). La nostra controllata norvegese VARD è riuscita a cogliere queste nuove tendenze, conseguendo un’importante posizione di mercato, acquisendo ordini per 8 navi innovative, tutte a propulsione ibrida. Il portafoglio ordini a fine dicembre (incluse conversioni) si compone di 33 mezzi, di cui 13 facenti capo a VARD.
[6] Fonte: 4COffshore, Global Market Overview Q4 2024.