Wave 2 The Future
Il progetto sull’idrogeno di Fincantieri per una nave clean e innovativa




Il settore marittimo è responsabile di circa il 3% delle emissioni globali di CO₂[1]. Tra le diverse iniziative messe in atto da Fincantieri per raggiungere, nel 2035, l’ambizioso obiettivo di progettare la prima nave a zero emissioni nette, c’è Wave 2 The Future. Il progetto ha lo scopo di abilitare l’impiego dell’idrogeno nel settore marittimo e si inserisce all’interno del programma europeo IPCEI Idrogeno, che mira a promuovere l'innovazione e la transizione ambientale, rendendo disponibile l'idrogeno verde, le tecnologie necessarie per sfruttarne il potenziale di decarbonizzazione e la loro applicazione in scenari reali.
Navigare con l’idrogeno protegge il pianeta
Cuore del progetto Wave 2 The Future è l’utilizzo dell’idrogeno come fonte di energia a bordo. Questo, se prodotto da fonti rinnovabili tramite l’elettrolisi dell’acqua, non genera emissioni di CO2 né in fase di produzione né di utilizzo e permette di abbattere in modo sostanziale l’impatto ambientale delle navi. Se usato insieme a fonti tradizionali, l’idrogeno permette un significativo abbattimento delle emissioni. Un passo in avanti rispetto alle innovazioni incrementali dei sistemi di propulsione tradizionali e ai recuperi di efficienza energetica, che consentono oggi di abbattere le emissioni fino a un massimo del 50%.
Nello specifico, Wave 2 the Future, prevede lo sviluppo di tre filoni tecnologici principali:
• un sistema di generazione ibrido composto da motori alimentati a idrogeno, fuel cell PEM, combinate con batterie al litio ed eventualmente sistemi di pannelli solari, sviluppato dalla controllata Isotta Fraschini Motori;
• un ciclo combinato marinizzato e alimentato a idrogeno, per la produzione di energia ad alta efficienza;
• l’integrazione delle tecnologie fuel cell PEM e SOFC a bordo di navi da crociera, con sistemi innovativi di stoccaggio e distribuzione dell’idrogeno
L’applicazione delle fuel cell a bordo ha il vantaggio non solo di ridurre le emissioni inquinanti (GHG, NOx, SOx, particolato), ma anche di introdurre sistemi di conversione dell’energia con una migliore efficienza energetica, un migliore comfort vibro-acustico per la nave ed effetti positivi sull’aria.
In questo modo, Fincantieri dimostra che la sostenibilità ambientale non è solo un obiettivo a lungo termine, ma un percorso industriale strutturato e già avviato, con l’innovazione dell’idrogeno utilizzato per la navigazione a rappresentare una delle chiavi per contribuire alla tutela degli ecosistemi e alla decarbonizzazione del settore marittimo.
Un futuro già in viaggio
Wave 2 The Future è la dimostrazione tangibile che per Fincantieri la sostenibilità non è una dichiarazione d’intenti, ma un impegno che si esprime in un percorso industriale intrapreso già da tempo. Il progetto porta in mare una tecnologia la cui applicazione sembrava, fino a pochi anni fa, lontana da certi orizzonti: l’idrogeno come energia primaria per la navigazione. Tradotto, trasformare le navi in veri e propri laboratori di innovazione, capaci di coniugare performance, sicurezza e rispetto per l’ambiente.
Sul piano ambientale, l’idrogeno riduce drasticamente le emissioni e rende la nave un modello clean: non solo zero CO₂, ma anche meno ossidi di azoto, ossidi di zolfo e particolato. I benefici non riguardano soltanto gli oceani, ma anche le città portuali e i relativi ecosistemi, che possono respirare aria più pulita e vivere in spazi meno rumorosi e più vivibili.
Sul piano sociale, la sostenibilità diventa generatrice di valore. Wave 2 The Future stimola la nascita di una filiera europea dell’idrogeno, crea nuove competenze ingegneristiche e opportunità per i giovani, attrae investimenti sui territori e migliora la qualità della vita delle comunità costiere.
Sul piano della governance, infine, il progetto incarna un modello di collaborazione pubblico-privato fondato sulla trasparenza e sulla condivisione dei risultati. Le conoscenze e le infrastrutture sviluppate diventano patrimonio comune, replicabile e scalabile, contribuendo a rafforzare l’intera catena del valore europea dell’idrogeno.
Con Wave 2 The Future, Fincantieri consolida il ruolo di abilitatore tecnologico della transizione verde all’interno del comparto marittimo: un Gruppo che non solo progetta navi, ma traccia una rotta che unisce industria, istituzioni e comunità verso un futuro in cui la navigazione sarà a emissioni zero.
Innovazione che genera valore per le persone
L’adesione a Wave 2 the Future non riguarda soltanto le tecnologie, ma anche le persone che le rendono possibili. Il progetto contribuisce alla nascita di una nuova filiera europea dell’idrogeno, con Fincantieri nel ruolo di coordinatore di un ecosistema che coinvolge imprese, centri di ricerca e istituzioni.
Secondo lo studio Hydrogen Roadmap Europe di FCH, il settore dell’idrogeno potrà raggiungere entro il 2050 un giro d’affari annuale di 820 miliardi di euro e creare fino a 5,4 milioni di posti di lavoro. Wave 2 the Future si inserisce in questa prospettiva, stimolando nuova occupazione qualificata in ambito ingegneristico, tecnico e di ricerca, e creando professionalità specializzate nella sicurezza e nella gestione dei sistemi a idrogeno.
Per i giovani, significa formazione in settori altamente innovativi; per i territori, attrazione di investimenti e sviluppo di aree industriali dedicate. L’impegno di Fincantieri in questo campo è già stato dimostrato con progetti pionieristici come la sperimentazione di ZEUS (Zero Emission Ultimate Ship), la prima unità navale al mondo alimentata da fuel cell.
In questo modo, Wave 2 The Future si afferma come un progetto che crea valore diffuso, rafforzando il tessuto sociale e generando benefici misurabili per persone, comunità e territori.
[1] IMO GHG report 2018.