Risparmio di energia e fonti rinnovabili: gli impegni per essere più sostenibili

Pannelli fotovoltaici in cinque stabilimenti italiani del Gruppo Fincantieri mentre negli Stati Uniti e a Monfalcone arrivano importanti certificazioni energetiche

La diminuzione delle emissioni è sempre più un imperativo per il Gruppo Fincantieri, che accelera con nuove iniziative per contrastare il cambiamento climatico e rendere più sostenibile la propria attività, migliorando allo stesso tempo le performance economiche.
A inizio giugno il cantiere di Monfalcone ha ottenuto la certificazione ISO 50001 per il Sistema di gestione dell’energia, che prevede il monitoraggio dei consumi e il miglioramento continuo della performance energetica del cantiere. Riconoscimenti ambientali importanti anche negli Stati Uniti, dove due stabilimenti hanno ricevuto le certificazioni Green Marine. Fincantieri Marinette Marine e l'impianto di costruzioni in alluminio Fincantieri ACE Marine sono i primi due cantieri navali del Wisconsin ad aderire al più grande programma di certificazione ambientale volontaria. Entrambi hanno dovuto dimostrare le prestazioni ambientali sulla base degli indicatori di Green Marine, che includono gas ad effetto serra, inquinanti atmosferici, prevenzione degli sversamenti, gestione dei rifiuti, impatti sulla comunità e leadership ambientale. Le prestazioni saranno verificate ogni due anni.

22.000 pannelli fotovoltaici in cinque cantieri italiani con una potenza di 10 MW

Proseguono anche gli sforzi per aumentare costantemente l’uso di energia rinnovabile. Fincantieri ha firmato un accordo a metà giugno con la ESCo (Energy Service Company) Renovit,  per realizzare impianti fotovoltaici in 5 siti italiani, in modalità EPC (Energy Performance Contract) che potranno assicurare un risparmio sulla spesa energetica e contribuire agli obiettivi di abbattimento delle emissioni di gas ad effetto serra. E’ prevista l’installazione di 22.000 pannelli fotovoltaici nei cantieri navali di Marghera (Veneto), Monfalcone (Friuli-Venezia Giulia), Riva Trigoso e Sestri Ponente (Liguria) e nello stabilimento di motori di Modugno (Puglia), della controllata Isotta Fraschini Motori. I pannelli avranno una potenza complessiva di circa 10 MW e, grazie all’autoconsumo dell’energia prodotta stimabile tra il 75% ed il 100%, consentiranno a Fincantieri di ottenere un risparmio sui costi energetici. In questo modo, la società ridurrà il prelievo annuale di energia elettrica dalla rete nazionale di circa 11GWh.

 

Fincantieri oggi è già impegnata ad acquistare energia elettrica da fonte rinnovabile certificate con Garanzia d’Origine (GO) per l’Italia e la Romania. Considerando anche il contributo della controllata VARD relativamente ai suoi siti norvegesi, la quota di energia elettrica da fonte rinnovabile utilizzata dall’intero Gruppo è pari all’84%.

Da Rina a Enea, gli accordi per avere un ruolo in prima fila nell’energia pulita

Fincantieri opera sul fronte delle rinnovabili anche con una serie di accordi con altri operatori come RINA, con cui è stato firmato un protocollo d’intesa per sviluppare – tra le altre cose - sinergie nel campo delle energie rinnovabili e in particolare sugli impianti offshore per quanto riguarda l’energia eolica e su soluzioni tecnologiche dedicate all’energia prodotta da moto ondoso.

Anche con Enea è stato firmato un protocollo d’intesa che ha lo scopo di individuare aree di comune interesse per lo sviluppo di un portafoglio di programmi di ricerca e innovazione, in particolare su temi come l’efficienza energetica, le tecnologie e i sistemi di generazione di energia da fonti rinnovabili, la produzione, il trasporto e la distribuzione dell’idrogeno, le celle a combustibile.

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