«Semplice e parsimonioso, ma non banale. Sembrerà una nave ormeggiata nella valle; un ponte in acciaio chiaro e luminoso.
Di giorno rifletterà la luce del sole ed assorbirà energia solare e di notte la restituirà. Sarà un ponte sobrio, nel rispetto del carattere dei genovesi»
Renzo Piano
La ricostruzione del ponte è diventata il simbolo della rinascita di una grande città come Genova, ma anche di una nuova fase di sviluppo del Paese, mostrando che anche in Italia è possibile fare infrastrutture in breve tempo, dalla fase di identificazione delle necessità a quella di execution. Il progetto di Genova ha rappresentato un modello di collaborazione tra grandi aziende complementari tra loro, che ha permesso di mettere a disposizione della città e del Paese un know-how unico di grandi aziende italiane.
PROGETTO
Il viadotto sul Polcevera è uno snodo essenziale per il collegamento di Genova con la Francia, con il porto e in generale con le aree limitrofe, tassello essenziale per far recuperare alla città il ruolo di grande hub portuale e commerciale.
Il Ponte è costituito da un impalcato in acciaio, con una travata continua di lunghezza totale pari a 1.067 m, composta da 19 campate. Il progetto conta 18 pile in cemento armato di sezione ellittica posizionate con un passo costante di 50 metri, ad eccezione della campata sul torrente Polcevera e di quelle adiacenti, dove l’interasse passa da 50 a 100 metri. Tale soluzione ha consentito l’ottimizzazione delle strutture e delle fondazioni, limitando le dimensioni delle stesse, in un contesto fortemente urbanizzato ed antropizzato.
COSTRUZIONE
Per realizzare le strutture in acciaio sono stati utilizzati il cantiere di Genova – Sestri Ponente, lo stabilimento di Valeggio sul Mincio (Verona) e lo stabilimento navale di Castellammare di Stabia.
La produzione dell’impalcato metallico è stata realizzata in macro elementi strutturali che sono stati trasportati a piè d’opera, assemblati e saldati, completando a terra le lavorazioni di ogni singola campata. In questo modo gli interventi in quota sono stati ridotti al minimo.
Sollevamento e monitoraggio
Il sollevamento è stato effettuato prevalentemente utilizzando gru tralicciate di grande portata. Le campate da 100 metri di luce libera del peso di oltre 1800 tonnellate e le campate di chiusura lato levante e lato ponente, sono state sollevate utilizzando speciali apparati, denominati “strand jacks”, che hanno consentito l’inserimento di precisione dei grandi impalcati, nel varco lasciato aperto fra le strutture già in quota. La perfetta chiusura è stata possibile grazie all’utilizzo di speciali slitte idrauliche progettate ad hoc.
In collaborazione con Cetena e Seastema, società di ricerca e innovazione del gruppo Fincantieri basate a Genova, è stato fornito e installato anche un sistema integrato di monitoraggio, controllo e ispezione del ponte.
Tecnologia e Sostenibilità
Il nuovo ponte per Genova è dotato delle più avanzate tecnologie disponibili come sistemi di automazione robotica e sensoristica per il controllo infrastrutturale e la manutenzione e uno speciale sistema di deumidificazione per evitare la formazione di condensa salina e limitare i danni da corrosione. È stata inoltre predisposta la creazione di una banca dati da studiare e monitorare costantemente da utilizzare come base per la progettazione futura di infrastrutture della stessa tipologia e portata.
L’impatto ambientale dell’opera è contenuto grazie a pannelli fotovoltaici, che producono l’energia necessaria per il funzionamento dei suoi sistemi (illuminazione, sensoristica, impianti) sia di notte che di giorno.