Protocollo quadro nazionale di legalità tra Ministero dell’Interno e Fincantieri spa per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata
Abbiamo individuato nel sistema degli appalti un elemento cardine della nostra capacità di sviluppo e competitività nei mercati di riferimento e poniamo, da sempre, una costante attenzione che, anche in tale contesto, venga assicurata la massima trasparenza.
È infatti nostro interesse assicurare il rispetto della legalità e difendere il mercato da ingerenze mafiose, nonché da indebite interferenze e pressioni della criminalità comune, prevenendo ogni possibile tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata nella fase di aggiudicazione degli appalti, negli investimenti e nell’esercizio delle attività produttive.
A tal fine, a partire dal 1999 abbiamo avviato una cooperazione rafforzata con gli Enti territorialmente competenti addivenendo nel tempo alla sottoscrizione di Protocolli di Legalità e Trasparenza, culminati in data 27 febbraio 2017 con la sottoscrizione di un unico Protocollo Quadro Nazionale di Legalità con il Ministero dell’Interno, finalizzato alla prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata.
L’accordo rappresenta un fondamentale traguardo che unifica a livello nazionale le procedure per le verifiche antimafia sulle imprese considerate “ad alto rischio” che operano in appalto e subappalto presso tutte le sedi del Gruppo Fincantieri, garantendo un prezioso scambio di informazioni e, nel caso in cui dovessero emergere possibili elementi di criticità, la facoltà per Fincantieri di adottare le più opportune misure cautelative assicurando al contempo anche le necessarie esigenze di riservatezza delle parti coinvolte.
In forza dello strumento pattizio chiediamo, inoltre, alla catena di fornitura interessata di assicurare i massimi livelli di trasparenza e correttezza e di adempiere ad obblighi di contrasto e denuncia di eventuali fenomeni riconducibili sia all’associazione per delinquere anche di tipo mafioso sia, a mero titolo esemplificativo, alla corruzione, alla frode, al riciclaggio e all’estorsione.